lunedì 30 aprile 2007

A proposito di pacs

Devo fare la pace con me stessa


forse

Entrée

Qualcuno mi ha spinto a creare questo blog… e così eccomi qui…
Credo nel potere delle parole.
Credo nelle profonde rivelazioni che le parole, frammentariamente, ci riservano
E sì… è proprio così… noi non lo sappiamo, ma i frammenti ci possono illuminare sulla realtà molto più di quanto possiamo immaginare…
Quando scrivi è un flusso che arriva direttamente dal di dentro… anima, cuore, mente, chiamatela come volete, indipendentemente dai dibattiti filosofici…
Immagini interiori, sensazioni mentali, esistenze parallele…

Il mio stato febbricitante di oggi mi trascina verso la scrittura… è un delirio da non protagonista, una finestra aperta là dove tutto scorre passivamente… e mi sembra che in fondo questo delirio non delirio sia il senso della vita… che parolona… siamo davvero protagonisti? Accettiamo la realtà? La cambiamo? Ci adoperiamo affinché essa cambi? Siamo consapevoli? E le scelte? Esistono davvero? Sono sicura di voler davvero scegliere?

Ovviamente non esiste una risposta univoca a tutto ciò.
Anzi, a dire il vero, esistono delle risposte… ma sono legate alla contingenza… il mio essere mutevole mi porta a scegliere e concludere in modo diverso a seconda del momento, della circostanza, della volubilità del mio essere…

Parliamo di coerenza: esiste?
La coerenza a se stessi è una delle caratteristiche più apprezzabili in uomo o in una donna. Il problema è che non esiste la coerenza. Se io voglio essere coerente con me stessa, devo seguire il mio flusso vitale che, per definizione, è estremamente mobile. Dunque la coerenza non esiste. O meglio, esiste la coerenza nell’incoerenza.