sabato 16 giugno 2007

La vita scorre...
Scorre la via, scorre la poesia...
L'incredulità di un'emozione,
la leggerezza di una sensazione.

La via scorre e io con lei...
La cerco, le parlo...
Tu non ci sei, ma
dentro di me ti ascolto.

Ti ascolto come non sei,
Ti ascolto come ti vorrei.

Gli sguardi mi cercano ed io,
testimone di un purgatorio senza peccato,
distolgo l'attenzione da questo strano cercare
e mi rivolgo a te, mia giovane emozione.

Silente, ascolti impassibile
la richiesta di un dono,
l'insofferenza di questo vile chi sono,
di un desiderio innocente,
di un peccato inesistente.

Testimone di uno stato d'animo,
di una condizione che altrove
trova sfogo e illusione,
io a Te,
mia dolce passione
mia anomala emozione
dedico
un inutile dire e
un infinito sentire.

lunedì 4 giugno 2007

La fata dei sensi

Lei era bella, anche se non aveva il dono della bellezza… la luce la baciava e, quando lo faceva, si rifletteva nel suo sguardo… all’inizio aveva trascurato questa sua attitudine… poi il tempo la rese consapevole e le cose cominciarono a cambiare… il mutamento, tuttavia, fu interno, passivo.
Il cambiamento riguardava lo sguardo luminoso, che lei stessa riusciva a rintracciare nel mondo e nei volti persi nella memoria ancestrale… quando riconosceva la luce non poteva più staccare gli occhi da lei… era rapita, catturata e inevitabilmente aveva capito che era legata a lei da un rapporto molto particolare, speciale, diverso… ogni volta sentiva una brama di vita sempre più forte, un’intensità che la spingeva a fagocitare tutto ciò che le potesse regalare ancora quell’attimo, quel respiro, quella vita che finalmente riusciva a sentire. All’inizio pensava di essere felice anche quando la luce non c’era… poi aveva capito: quella non era felicità, ma semplice serenità… la vera felicità non era quella… la vera felicità era di brevissima durata, un frammento, un attimo… era quell’attimo in cui compariva la luce, quel senso di infinito che avvertiva e che le regalava la vita.
Lei aveva deciso di seguire la luce.