martedì 24 luglio 2007

Finzioni e Algoritmi

Una formula matematica che riduca la mera finzione universale che, frustrante, plasma la realtà.
Trasformazioni repentine, metamorfosi e trasfigurazioni...
La realtà mi spaventa, mi tormenta e dunque creo, fingo, plasmo.
Un occhio diverso, introspettivo e magico, ti aiuterà.
Discese vertiginose, ipnotiche emozioni e rapide risalite.
Ecco. Sei giunto.
Immagini al negativo.
Tubolari viaggi in psichedelici spazi.
Rifiuto di formule e tensione ad esse: un conflitto materno, endemico, atavico...
Necessità di semplificare e repulsione all'appiattimento e alla banalizzazione.
Eroe contemporaneo, perdente e nullafacente, percorri il cammino e giungi a me.
La formula non c'è.
Ciò che troverai sarà visione, ciò che sentirai sarà emozione, ciò che negherai sarà reale.
Quando nulla è vinto.
Quando nulla è sincero.
Quando nulla è vero.

martedì 17 luglio 2007

Il cielo e la bambina

La bambina finalmente si sentiva leggera... amava giocare con le nuvole, soffi di cielo che liberi cambiavano forma illudendo lo spettatore...
La bambina sognava guardando il cielo... Una stella, una nube, un volto... un volto di donna che la guardava dall'alto... vegliava, vegliava, nell'attesa di afferrare il blu. Sentiva tra le dita l'evanescente colore, la polverosa consistenza...
Ora volava... la lacrima che la rappresentava era solo cristalizzata. La bellezza era lì. La sentiva, la vedeva... non voleva perdere la purezza dell'attimo...
Non voleva aspettare ancora. Voleva vivere il momento. Viverlo per mai perderlo. Portarlo in sé e sognare, addormentarsi tra le braccia della soffice nuvola da cui proveniva. Un altro pianeta, un altro mare, un altro desiderio muoveva la foglia che si era posata. Silenzio, soffio infinito...
Rapita, era rapita ora...
"Portami via"... "Portami via"... questo il sogno che vedeva nella luce... questo il desiderio infinito... "Rispondimi"... "Portami via e sarò tua", sussurrava alla luce...
Un dolce silenzio la conduceva verso il blu...
Ora sentiva...
Non poteva più tornare indietro...
Il cielo l'aveva accolta e lei, la bambina, finalmente lo sentiva.
Il cielo, nella sua immensità, non poteva trattenerla... le aveva donato un soffio... un soffio che l'aveva spinta verso un'altra nube...
La bambina lo desiderava, il soffio non era previsto e la menzogna infinita che disperatamente la tradiva ora l'aveva sospinta e vagava...
Vagava in cerca della luce, del cielo, della dolce nuvola che amava sfiorare con le dita. Riusciva a giocare... con lei poteva... guardava il cielo e rideva.
Il cielo sorrideva ma tristemente la accoglieva... Troppo infinito, troppo blu e troppa luce la aspettava...
La bambina cercava, vagava, danzava con nuvole leggere e cambiava volti, forme e sorrisi... il suo era un sorriso... e sapeva che il cielo, lassù, la guardava.

martedì 10 luglio 2007

Stupide ali,
smettetela di sbattere...
Pensiero intrigante,
rapido e scintillante,
ascolta perché sono.

Inebriami ancora,
illumina la vita...
bara lucente,
distesa e tradita...

Ascolta chi sono.
Ascolta chi sei.

Suono incompreso,
parola saltuaria,
illeggibile testo.
frammento incompreso.

Attendo...
Non giunge il segno.
Attendo...
Non curo e offendo.
Attendo...
Attendo...

E' morto.
E' morta.
L'hai fatta morire.
L'hai fatta sparire.
Ora non sogna.
Non più.
Hai voluto così.

Triste ricordo...
un tempo dolce e giocoso,
ora triste e noioso
per te.

La sofferenza dell'attesa,
la sofferenza dell'assenza,
della mancanza,
della richiesta...

Triste percorso...
due anime belle...
Triste destino...
due anime belle...

Ancora un pianto.
Ancora angoscia.
Ancora tristezza.

Non giungi più
ed io,
privata della linfa,
mi chiedo perché
accettare e finire.

Un gesto sbagliato,
una parola osata,
uno stupido pensiero
ed un inutile s.

Inutile.
Mi sentivo inutile.
Inutile.
Tuttora inutile.
soffro.

Negare.
Non essere inutile.
Sentirsi tale.
Accusare.
Troppi errori,
troppo cuore,
poca calma e razionalità.
Non sopportare
di avere perso il mare
Non sopportare
di aver pensato al sale
Non sopportare di temere
di celare
Non sopportare
di attendere e guardare.
Non sopportare
la barriera che sempre più sale.
Non sopportare
la tua scelta di non provare.
Non sopportare
di respingere e mai pensare.

Oltre.
Andare oltre.
Nella sofferenza
io tremo.
Paura di perdere te
e parti di me.
Non arrivi... non più...
Io attendo invano.
Tu non arrivi.
Inutile pensiero,
allontanati da me.
Ridicolo
sarai preso,
Ridicolo,
tradito,
sbeffeggiato,
ahimé
Sta per giungere la fine...
chiudere la porta...
o forse socchiuderla...
silenzio.

Avverto
solo
Ma chiudo la porta
a tutti.
silenzio.

La stanza
è mia.
Nessuna ipocrosia.
Nessuna domanda.
Nessuna risposta pretesa.
silenzio.

Silenzio,
ti cerco.
Silenzio,
mi spaventi.
Silenzio,
sei presente.

Chiudo la porta
mi vedo
sola.
Dolce compagnia
il mio mondo
tu sei via...
ed io rispondo.

La tua anima
è qui.
Condivido il pensiero,
il sentire,
il triste patire,
il dolce sentire.
silenzio.


Silenzio.
Non voglio più ascoltare.
Silenzio.
Mi basta un pensiero condiviso,
corrispondenze celate
Silenzio.
Disinteresse.
Silenzio.
Malessere.
Silenzio.
E' sufficiente.
Silenzio.

Ora la poesia
è mia.
Solo mia.

domenica 1 luglio 2007

Sola
contro il mio tempo
lotto
Sola
di fronte a un muro
tremo
Sola
nel mio verso
piango.

Spaventata dalla vita,
che spesso l'ha tradita.
Situazioni sbagliate,
vite rubate,
sofferenze celate,
paure e manie.

Follia
resta l'amica mia.
Non abbandonarti,
ma portami con te.
So quello che sento.
Conosco il volere.
Forse follia.

Non è follia...
vedere oltre...
sentire l'essenza,
avvertire il piacere.
Rinascere.
Forse.
Fare l'amore con la Poesia.
Il sogno dei sogni.
Il sogno dei sensi, quando coinvolti tutti,
sapranno cosa vuol dire,
sapranno ciò che si può provare.

Patetiche emozioni
rinnegate l'origine,
la provenienza,
perché
mai troverete accoglienza.

Sarete comprese,
forse condivise,
ma mai dichiarate.
mai.

Fragile volto,
mostra chi sei.
Non lo farò...
rinnegherò perché
dentro
forse
gli oscuri segreti
le paure celate
ancora cercano il respiro.

Io le affogherò
e cercherò
ancora
di respirare
di ricavare un mondo,
un mondo
in parte condiviso.
Il mio universo stellato
magico
senza regole,
senza fiato,
ti accoglierà.

Solo ti prendo
nella curiosità
del mondo...
nella culla del sapere…
e ti porto laggiù
dove puoi entrare
perché tu,
non importa chi sei,
tu puoi entrare.

Non importa pensare.
Non importa chi sono.
Non importa non posso.
Non importa non credo.
Non importa ho paura.

Non importa.

Perché io ci sono
e tu con me.

Il resto non importa.
Non importa perché.
Non importa.

La nebbia e la bambina - frammento

Il giorno pigro la sfiorava con le dita...
sognava di essere accarezzata, un giorno, dalla luce... ma la luce non arrivava... la luce non voleva, non più...
Doveva imparare a godere della nebbia, senza luce. La nebbia le piaceva, la cullava e la proteggeva... ma la nebbia sola aveva bisogno della luce per dare significato al cielo...
Il cielo era finto, ma dentro, forse, trovava l'istinto per governarlo...
aveva bisogno di sentirlo.
Sentirlo.
Sentirlo.

Non sapeva perché.
Voleva.
Non sapeva cos'era.
Voleva.

Non dire niente... non una parola... basta un gesto, uno sguardo... ma ti prego... non una parola...
Parola che finge, che tradisce, che fraintende, che ferisce, colpisce e offende...
non una parola...
Lascia per una volta la parola...
lasciala perdere...
abbandonati...
non una.
Mi basta uno sguardo.
Uno.
Mi basta sentirti.
Solo.
Mi basta sfiorarti.
ancora.