martedì 17 luglio 2007

Il cielo e la bambina

La bambina finalmente si sentiva leggera... amava giocare con le nuvole, soffi di cielo che liberi cambiavano forma illudendo lo spettatore...
La bambina sognava guardando il cielo... Una stella, una nube, un volto... un volto di donna che la guardava dall'alto... vegliava, vegliava, nell'attesa di afferrare il blu. Sentiva tra le dita l'evanescente colore, la polverosa consistenza...
Ora volava... la lacrima che la rappresentava era solo cristalizzata. La bellezza era lì. La sentiva, la vedeva... non voleva perdere la purezza dell'attimo...
Non voleva aspettare ancora. Voleva vivere il momento. Viverlo per mai perderlo. Portarlo in sé e sognare, addormentarsi tra le braccia della soffice nuvola da cui proveniva. Un altro pianeta, un altro mare, un altro desiderio muoveva la foglia che si era posata. Silenzio, soffio infinito...
Rapita, era rapita ora...
"Portami via"... "Portami via"... questo il sogno che vedeva nella luce... questo il desiderio infinito... "Rispondimi"... "Portami via e sarò tua", sussurrava alla luce...
Un dolce silenzio la conduceva verso il blu...
Ora sentiva...
Non poteva più tornare indietro...
Il cielo l'aveva accolta e lei, la bambina, finalmente lo sentiva.
Il cielo, nella sua immensità, non poteva trattenerla... le aveva donato un soffio... un soffio che l'aveva spinta verso un'altra nube...
La bambina lo desiderava, il soffio non era previsto e la menzogna infinita che disperatamente la tradiva ora l'aveva sospinta e vagava...
Vagava in cerca della luce, del cielo, della dolce nuvola che amava sfiorare con le dita. Riusciva a giocare... con lei poteva... guardava il cielo e rideva.
Il cielo sorrideva ma tristemente la accoglieva... Troppo infinito, troppo blu e troppa luce la aspettava...
La bambina cercava, vagava, danzava con nuvole leggere e cambiava volti, forme e sorrisi... il suo era un sorriso... e sapeva che il cielo, lassù, la guardava.

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