lunedì 7 maggio 2007

La luce e la bambina

Strane sensazioni la portavano a pensare e rimuginare... la mente batteva sempre lì... una ferita costantemente aperta. Da quando lo aveva incontrato era tornata indietro nel tempo... Eppure il tempo si era fermato da anni... la vita scorreva, scorreva, passiva e afasica... finché non aveva reincontrato la luce... quando veniva riscaldata, lo sapeva, era tempo di cambiamenti... gravi sconvolgimenti, discussioni col suo io fino allo sfinimento... tormenti, angosce, dubbi... ma ciò che più le piaceva di quando c'era lei, la luce, è che al suo ritorno, paradossalmente, in un'altra dimensione, quella del pensiero, della mente, della testa, stava bene... riusciva ancora a sognare e a illudersi. Questo ritorno ciclico degli eventi la spaventava, ma la rendeva viva... la spirale del tempo, con i suoi corsi e ricorsi storici, era un chiaro segnale... stava per accadere qualcosa di particolare... lo sentiva...
In realtà quella sera aveva avuto una strana sensazione... durante un rapporto aveva avvertito la cattiveria e la violenza del puro possesso... strano... non si era mai posta limiti alla fantasia... ma era davvero strano... una brutta sensazione... possesso fine a se stesso... lei che aveva sempre voglia di essere presa nella totalità quella sera trovò quasi una violenza psicologica quel rapporto... aveva voglia di sentirsi parte spirituale e carnale... ma di un'altra persona... non era il momento, il luogo adatto, l'umore giusto... era la prima volta che avvertiva questa sensazione quasi fastidiosa... era preoccupata... ma pensava alla luce e tutto passava... lei c'era... lei la conosceva veramente... lei che non l'aveva mai sfiorata, se non per riscaldarla, avrebbe potuto prendrela e capirla nel corpo e nella testa... sensazioni forse... ma molto vive.
La luce era ignara e questo un po' la rammaricava... la scaldava, le dava gioia... ma lei non lo sapeva... forse la luce era all'oscuro di tutto ciò... e questo, forse, la faceva soffrire più di ogni altra cosa... la luce non avrebbe mai osato toccarla, farle provare quello che lei sognava e aveva più volte immaginato...
Era cambiata, era diversa... gli uomini la guardavano in modo diverso... la luce, quando c'era, brillava negli occhi... quando era assente la gettava nel più cupo sconforto...
E lei continuava a sognarla, a pensare e ripensare alla sensazione che avrebbe potuto provare con la luce accanto...
Quella sera più che mai pensò a lei... era sconvolgente... probabilmente nella realtà non sarebbe mai accaduto... la luce si sarebbe rifiutata, sapeva di non essere presa seriamente in considerazione da lei, se non per piccoli lampi di infinità... quelli che la riscaldavano e la illuminavano, proiettandola nel mondo delle idee.
"Benvenuta nell'iperuranio degli umani!", era questa la frase che la luce avrebbe potuto dirle, se avesse avuto la facoltà di parlare... lei si sentiva bene in quel mondo... era come piaceva a lei, tranne quel piccolo grande particolare che a quanto pare rappresentava un ostacolo insormontabile... la luce non si concedeva... forse non poteva... la accarezzava e se ne andava, lasciandole la sensazione di infinito e niente di più.

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